Insonnia
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Commento Insonnia
Hai chiuso il racconto come si fa quando si narra la storia a un amico, elencando i fatti, senza accennare a una visione di futuro. Se il tuo intento era esercitare la tua scrittura ok. C'è una solita d eufonica, ma questo è un mio pallino.
In chiusura serve un finale che lasci, diciamo, la bocca buona al lettore, ma, onestamente, con la premessa iniziale, è dura chiudere in bellezza. Se posso suggerire, io toglierei tutta la storia della malattia, non per buttarla via, ma per accantonarla al servizio di un altro racconto.
Per questo racconto ti serviva una introduzione, è chiaro, ma calcare troppo su un male terminale come il Parkinson ti ha chiuso ogni possibilità per un finale non dico positivo, ma perlomeno di speranza.
Voto 3
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La pecca, per così dire, è palese nell'intento che riveli nei commenti: può essere parte di un racconto più lungo o di un romanzo, manca di crescendo e di conclusione, si sente il bisogno di sviluppi, che magari ci sono in embrione, il racconto sui corsari, per esempio.
Buono lo stile, niente di particolare da segnalare, solo da togliere lo spazio prima dei tre puntini di sospensione.
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Un consiglio che mi sento di darti per rendere il racconto visivamente più invitante è quello di andare a capo ogni tanto, altrimenti il tutto appare come un blocco compatto che può scoraggiare il lettore.
Rispetto allo stile niente da segnalare, se non che io avrei fatto delle scelte diverse rispetto ai tempi verbali, non perchè siano sbagliati, ma perché a me personalmente suonerebbero meglio.
Re: Insonnia
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Il racconto è bello e parla della fine di una amore, delle incomprensioni che pongono fine a un amore. Ne ho postato uno simile in un paio o più di gare trascorse senza gran fortuna. Quel che a volte rimane dell'amore mi pare fosse il titolo che gli ho dato per partecipare. E quanto al tuo di titolo, non mi ha proprio convinto perché è d'amore che parla il racconto. Anche la digressione iniziale sulla malattia e sullo scrivere è forse troppo dilatata, come se non ci credessi veramente al tema centrale del racconto.
Il protagonista poi ricorda e racconta e i ricordi sono i ricordi di un vecchio che rammenta la perduta gioventù. E però scrivi che la sua Elsa l'ha vista non da molto prima quello scrivere. Forse su questo potevi spendere qualche riga in più e forse più che la malattia poteva essere un incontro fugace ad accendere la memoria.
Scritto in modo molto accurato, apprezzo molto la tua prosa.
Dal punto di vista formale ti segnalo solo questo tempo verbale che forse potrebbe esser messo con un tempo diverso: "della serie di lockdown che chiusero il Paese. " che avevano chiuso...
A rileggerti
Re: Insonnia
- Marino Maiorino
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Necessaria la lunga parte iniziale (metà del racconto) sulla malattia del protagonista, ma la vera storia è quella con Elsa, e si capisce perché non puoi finire il racconto con una "sciocchezzuola" come "era l'amore" e averne parlato sì e no per un terzo del brano...
Piccolissima nota: "Abitavo, con la madre anziana"... "con MIA madre"! Quanto sia anziana si deduce/dedurrà dall'età del protagonista, ma se parli in prima persona non può essere "la madre", è TUA madre. Qui spezzi la sospensione dell'incredulità, fai capire che è un racconto inventato o che avevi cominciato a scriverlo in terza persona.
Racconti alla Luce della Luna
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Re: Insonnia
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Secondo me già andando a capo in alcuni punti il problema dello "smezzamento" si risolverebbe; ad esempio andrei a capo dopo "inquietudine ossessiva" e "penna virtuale".
Forse perché mi viene l'orticaria solo a sentirne parlare ometterei "COronavirus", basterebbe malattia/pandemia, o quello che vuoi.
alcuni dettagli tecnici legati alla malattia secondo me stonano un pò con lo stile ricercato e sognante che dai al racconto. Evita le sigle (RMN).
Alcune frasi sono davvero molto, molto belle e compensano secondo me quelle lacune che già ti hanno segnalato. Una trama comunque secondo me c'è, forse ci si confonde un pò perché, come è nella realtà, il pensiero ondeggia tra passato e presente, confondendo un pò le idee.
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a mio parere è da rivedere anche la punteggiatura (toglierei molte virgolem più che abbondanti).
un paio di d eufoniche da sistemare e lo spazio prima dei tre puntini da eliminare.
comunque l'ho letto volentieri
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Re: Insonnia
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Re: Insonnia
ahia!
Vai avanti col romanzo! Un'Elsa c'è nella vita di tutti noi, e io ho bisogno di sapere che almeno la tua torna da lui prima della fine.
Racconti alla Luce della Luna
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A parte questo però io sinceramente l'ho apprezzato, mi è piaciuta la scrittura e soprattutto la scelta di voler illustrare una patologia così invalidante. Un saluto
Calendario BraviAutori.it "Writer Factor" 2013 - (in bianco e nero)
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Gara d'inverno 2019-2020 - La luce dell'Est, e gli altri racconti
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Gara d'estate 2023 - La passe - e gli altri racconti
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Cuori di fiele
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Vedi ANTEPRIMA (428,62 KB scaricato 59 volte).
La Paura fa 90
90 racconti da 666 parole
Questo libro è una raccolta dei migliori testi che hanno partecipato alla selezione per l'antologia La Paura fa 90. Ci sono 90 racconti da non più di 666 parole. A chiudere l'antologia c'è un bellissimo racconto del maestro dell'horror Danilo Arona. Leggete questa antologia con cautela e a piccole dosi, perché altrimenti correte il rischio di avere terribili incubi!
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I sogni di Titano
Il "cubo sognatore" su Titano aveva rivelato una verità sconvolgente sull'Umanità, sulla Galassia e, in definitiva, sull'intero Universo, una verità capace di suscitare interrogativi sufficienti per una vita intera. Come poteva essere bonariamente digerito il concetto che la nostra civiltà, la nostra tecnologia e tutto ciò che riguardava l'Umanità… non esisteva?
"Siamo solo… i sogni di Titano", aveva riportato il comandante Sylvia Harrison dopo il primo contatto col cubo, ma in che modo avrebbe potuto l'orgoglio dell'Uomo accettarlo? Ovviamente, l'insaziabile sete di conoscenza dell'Essere umano anelava delle risposte, e la sua naturale curiosità non poteva che spingerlo alla ricerca dell'origine del cubo e delle ragioni della sua peculiare funzione.
Gli autori GLAUCO De BONA (vincitore del Premio Urania 2013) e MASSIMO BAGLIONE (amministratore di BraviAutori.it) vi presentano una versione alternativa del "Tutto" che vi lascerà senza parole. Di Glauco De Bona e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.