Opere d'arte
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Lo scopo del racconto, più che indagare sull'ispirazione artistica, voleva essere un'analogia tra lo sterco e il potere. Il mio punto di vista è molto diverso: Perfetti è essenziale poiché è il protagonista nell'ombra che muove i fili e determina il destino del critico/ministro/omicida, decidendo di coprire il crimine poiché lo scandalo avrebbe colpito (di striscio) anche lui.Macrelli Piero ha scritto: ↑29/12/2021, 17:20 Un racconto buono che potrebbe essere ancora più buono senza quella vena ironica che lo attraversa e che vanno a intaccare le opere d'arte che, pur essendo fatte dalla cacca, non necessariamente devono destare ironia. Le tracce di sangue su una scultura poteva essere giustificata da un titolo d'opera che vede il connubio cacca (seppur bronzea) e sangue. Vogliamo essere espliciti? L'omosessualità dell'artista e della pratica sessuale che l'omosessuale compie fa di Luigi una musa ispiratrice che meritava più spazio nel racconto. Inutile a questo punto il personaggio Perfetti.
Inoltre il fatto di averlo chiamato Presidente Premier voleva essere un augurio, e un auspicio, per il prossimo Presidente. Visto che la sua funzione di garante della Costituzione si è rivelata superflua, l'accorpamento delle due figure sarebbe un gran risparmio.
Grazie del commento
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Re: Commento
Ti ringrazio, sono lieto che ti sia piaciuto e ti sia divertita. Tra l'altro, riprendendo anche il commento più sopra, l'ispirazione mi è venuta pensando alle facce di bronzo (?) che imperversano da quasi due anni h24x7 su tutte le reti tv.Laura Traverso ha scritto: ↑29/12/2021, 19:26 Sì, mi è piaciuto questo tuo scritto, intriso della giusta ironia e che riporta a tanti personaggi che noi tutti conosciamo: "Siete Bradipi, bradipi..." Non ci vuole molto a fare il collegamento... Trovo che tu abbia creato una storia assai divertente e non volgare. Inoltre mi pare che i dialoghi, così come la stesura del testo siano esposti molto bene. Quindi bravo!
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Re: Commento
Condivido in pieno il tuo pensiero. E dire facce di bronzo forse è poco... Non si possono più ascoltare, basta!
Commento: Opere d'arte
Re: Commento: Opere d'arte
Rivedendo i film di Cetto Laqualunque mi accorgo sempre di più che erano ottimisti: la realtà è molto più grottesca.
Saluti e auguri
Re: Commento
L'arte contemporanea ormai è solo questione di marketing: proprio come la politica...Francesco Pino ha scritto: ↑31/12/2021, 16:58 Carino davvero questo racconto. La storia scorre attraverso un'ironia intelligente che porta inevitabilmente il lettore a dedicargli delle riflessioni: è vera arte quella di Mazzi o viene considerata tale grazie al critico che vede come farci soldi sopra? Verri è un personaggio degno di andare in TV o serve all'audience dei vari Tafani che si sfrecano le mani quando scatta la volgarità? E siccome quelle opere vendono davvero e l'audience sale davvero ha forse anche il pubblico la sua responsabilità? A Perfetti va benissimo così.
Grazie del commento e buon anno.
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Re: Opere d'arte
Ed ecco dunque la famosa merda d'artista di Piero Manzoni, in tanti bei barattoli sigillati e oggi esposta ovunque, persino nel prestigioso Centre Pompidou.
Ci provi sempre, Andr, a mettere alla berlina la moderna civiltà dei consumi forgiata dal capitalismo neoliberista, ma ho l'impressione che a parte me la tua sia una vox clamantis in deserto.
Il bravo gallerista (o era un critico d'arte?) intuisce subito le potenzialità dell'idea e si adopera per lanciare l'artista. Con magnifici risultati, tanto che pure il Magnifico Premier di turno si accorge di lui per farlo in cinque minuti senatore, ministro e chi più ne ha più ne metta. E ci sarebbe pure il lieto fine, se non fosse per l'avidità dell'artista, e del suo diversamente normale compagno, che pretende un più alto guadagno per tanto intestinale sforzo.
Alla fine ciò che si salva è solo il valore monetario della numero quindici, magnifica metafora dell'arte malata.
Ha scritto uno splendido saggio sull'arte nella società del consumo Theodor Adorno in Dialettica dell'Illuminismo. Forse vale la pena dargli una lettura, perderci un paio d'ore, per dare un senso e una struttura a ciò che ancora oggi a pochi appare evidente di per sé.
Torniamo al tuo testo, c'è dunque ogni essenziale, tranne che la spiegazione di quanto accade; che lasci intuire, che si dovrebbe comprendere se di tanto in tanto si abbandonassero i ben coltivati e comodi spazi addobbati e presidiati dalle sirene dell'ideologia dominante.
Di merda d'artista è intrisa qualunque arte contemporanea purtroppo, e che perciò stesso non può più dirsi arte, perché reificata e mercificata, ridotta a mero oggeto d'uso o a strumento a cui attribuire un valore di scambio.
A te va tutto il mio plauso per provarci sempre. Bravo
A rileggerti
Re: Opere d'arte
Caro Namio, il tuo commento come al solito è un mini-saggio che merita una lettura a parte.Namio Intile ha scritto: ↑03/01/2022, 11:21 Un vero artista muore di fame o è solo un cortigiano, già: ma a chi piace morir di fame?
Ed ecco dunque la famosa merda d'artista di Piero Manzoni, in tanti bei barattoli sigillati e oggi esposta ovunque, persino nel prestigioso Centre Pompidou.
Ci provi sempre, Andr, a mettere alla berlina la moderna civiltà dei consumi forgiata dal capitalismo neoliberista, ma ho l'impressione che a parte me la tua sia una vox clamantis in deserto.
Il bravo gallerista (o era un critico d'arte?) intuisce subito le potenzialità dell'idea e si adopera per lanciare l'artista. Con magnifici risultati, tanto che pure il Magnifico Premier di turno si accorge di lui per farlo in cinque minuti senatore, ministro e chi più ne ha più ne metta. E ci sarebbe pure il lieto fine, se non fosse per l'avidità dell'artista, e del suo diversamente normale compagno, che pretende un più alto guadagno per tanto intestinale sforzo.
Alla fine ciò che si salva è solo il valore monetario della numero quindici, magnifica metafora dell'arte malata.
Ha scritto uno splendido saggio sull'arte nella società del consumo Theodor Adorno in Dialettica dell'Illuminismo. Forse vale la pena dargli una lettura, perderci un paio d'ore, per dare un senso e una struttura a ciò che ancora oggi a pochi appare evidente di per sé.
Torniamo al tuo testo, c'è dunque ogni essenziale, tranne che la spiegazione di quanto accade; che lasci intuire, che si dovrebbe comprendere se di tanto in tanto si abbandonassero i ben coltivati e comodi spazi addobbati e presidiati dalle sirene dell'ideologia dominante.
Di merda d'artista è intrisa qualunque arte contemporanea purtroppo, e che perciò stesso non può più dirsi arte, perché reificata e mercificata, ridotta a mero oggeto d'uso o a strumento a cui attribuire un valore di scambio.
A te va tutto il mio plauso per provarci sempre. Bravo
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Sì, nel mio piccolo ci provo a tirar freccette alla società dei consumi e ai loro (in)degni rappresentanti, e spesso mi diverto. Finché non ci toglieranno anche quello.
Ti ringrazio e ti rinnovo gli auguri di buon anno, nonostante tutte le varianti.
- Alberto Marcolli
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Commento Opere d'arte
Ma lui aveva fior di ispettori alla Sûreté parigina, non i "Carabinieri, come al solito, hanno fatto un'inchiesta lacunosa". Parole tue, sia chiaro, io mi dissocio al 100%.
Non mi meraviglio, invece, che il Verri, pur avendo avuto tutto il tempo, non abbia pulito per bene la scultura usata per l'omicidio. In fin dei conti mi è sembrato che questo gallerista-antiquario-critico d'arte non fosse molto sveglio.
Non concordo con la seguente affermazione di Namio Intile: ma ho l'impressione che a parte me la tua sia una vox clamantis in deserto.
Rivendico la mia appartenenza alla medesima comitiva di sognatori.
Racconto ben scritto, ovviamente. La scelta dell'argomento è assai originale e il tono è quello giusto. Sfido chiunque ad aspettarsi un tono diverso.
Il mio voto è 4 (e non cinque come avrei voluto) perché come "giallista" avresti potuto pensarla meglio, anche se mi rendo conto che i tuoi fini erano ben diversi.
Re: Commento Opere d'arte
Diciamo che un'inchiesta "pedestre" ci sta, se riguarda Lorsignori, così come la rivalità tra PS e CC. Sulla pulizia dell'arma del delitto, forse Verri non segue la serie CSI, altrimenti avrebbe saputo che le tracce organiche rimangono, se usi i comuni detergenti.Alberto Marcolli ha scritto: ↑04/01/2022, 21:17 Il grande Maigret credo che non l'avrebbe bevuta fin dall'inizio lo storiella che l'Alfonso aveva perso l'equilibrio ed era caduto, fratturandosi il cranio. Troppo diversa una frattura da caduta da una frattura da corpo contundente.
Ma lui aveva fior di ispettori alla Sûreté parigina, non i "Carabinieri, come al solito, hanno fatto un'inchiesta lacunosa". Parole tue, sia chiaro, io mi dissocio al 100%.
Non mi meraviglio, invece, che il Verri, pur avendo avuto tutto il tempo, non abbia pulito per bene la scultura usata per l'omicidio. In fin dei conti mi è sembrato che questo gallerista-antiquario-critico d'arte non fosse molto sveglio.
Non concordo con la seguente affermazione di Namio Intile: ma ho l'impressione che a parte me la tua sia una vox clamantis in deserto.
Rivendico la mia appartenenza alla medesima comitiva di sognatori.
Racconto ben scritto, ovviamente. La scelta dell'argomento è assai originale e il tono è quello giusto. Sfido chiunque ad aspettarsi un tono diverso.
Il mio voto è 4 (e non cinque come avrei voluto) perché come "giallista" avresti potuto pensarla meglio, anche se mi rendo conto che i tuoi fini erano ben diversi.
Grazie del commento, saluti
- Fausto Scatoli
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nel complesso è un buon racconto, con idee originali ben esposte.
ti faccio notare che anche nei dialoghi dopo la virgola va il minuscolo e dopo il punto va il maiuscolo: qui sono quasi tutti sbagliati.
c'è anche qualche altro refuso, ma niente di che.
piacevole lettura, comunque
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Una bella storia né troppo complicata né troppo semplicistica, raccontata con uno stile piano e semplice. In qualche punto ho invidiato il tuo scrivere pulito.
Il voto non può essere che un 4.
Re: Commento
Ti ringrazio, scrivere in modo piano e semplice lo considero un gran complimento. Del resto, per chi come me non ha una grande cultura letteraria, l'unico modo di raccontare storie (spero) interessanti, di s.f., soprattutto, è di farlo nello stile dei traduttori di UraniaTemistocle ha scritto: ↑08/01/2022, 19:24 Come amante dei gialli, il tuo racconto mi ha fatto passare qualche minuto di godimento.
Una bella storia né troppo complicata né troppo semplicistica, raccontata con uno stile piano e semplice. In qualche punto ho invidiato il tuo scrivere pulito.
Il voto non può essere che un 4.
Saluti
Re: Commento
Ti ringrazio del giudizio. Per quanto riguarda la punteggiatura, prima o poi mi verrà un esaurimento... Cerco di attenermi alla regola di rispettare la corretta punteggiatura sia all'interno del dialogo che all'esterno, e di non mischiarle.Fausto Scatoli ha scritto: ↑06/01/2022, 18:26 storia particolare che si rifà al mondo attuale cercando di essere parodia ma divenendo, spesso, realtà pura.
nel complesso è un buon racconto, con idee originali ben esposte.
ti faccio notare che anche nei dialoghi dopo la virgola va il minuscolo e dopo il punto va il maiuscolo: qui sono quasi tutti sbagliati.
c'è anche qualche altro refuso, ma niente di che.
piacevole lettura, comunque
- Marino Maiorino
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Non so se qualcun altro l'ha scritto ma... che racconto di m...!
Al contrario, complimenti! Sei stato capace di fare un quadro sarcasticamente piacevole di tutta la società nella quale viviamo, non lasciando intatta nemmeno l'elezione del Presidente della Repubblica! Certo che il richiamo a un certo Sgarbi è più che evidente.
Non saprei cosa dire/correggere: storie come questa sono autoconsistenti e non puoi metterti a sindacare scelte, stile, modi: è tutto così ben equilibrato che pare vita reale!
Bravo!
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Re: Commento
Contento che ti sia piaciuto: in effetti, viene spesso il dubbio che le facce di bronzo che ci appestano siano fatte di un "materiale" diversoMarino Maiorino ha scritto: ↑13/01/2022, 16:43
Non so se qualcun altro l'ha scritto ma... che racconto di m...!
Al contrario, complimenti! Sei stato capace di fare un quadro sarcasticamente piacevole di tutta la società nella quale viviamo, non lasciando intatta nemmeno l'elezione del Presidente della Repubblica! Certo che il richiamo a un certo Sgarbi è più che evidente.
Non saprei cosa dire/correggere: storie come questa sono autoconsistenti e non puoi metterti a sindacare scelte, stile, modi: è tutto così ben equilibrato che pare vita reale!
Bravo!
Saluti
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Sul fatto che il racconto sia costruito, hai perfettamente ragione: pensa che sono partito pensando al finale, con lo scopo di dimostrare che l'esercizio del potere fine a se stesso ha un cattivo odore.Anto58 ha scritto: ↑13/01/2022, 16:50 Il racconto è ben scritto e sicuramente si legge bene e con interesse. Quello che posso obiettare è che mi pare troppo "costruito" come per affermare una tesi e parafrasare una certa realtà politica o sociale. La fantasia sembra imbrigliata per dimostrare qualcosa, insomma non c'è pathos.
Le tue impressioni sono in contrasto con quelle del commento precedente, di Marino Maiorino: giustamente, ognuno pensa e decide secondo le proprie impressioni e metro di giudizio. Spero che il mio prossimo racconto incontri di più i tuoi gusti, comunque ti ringrazio del commento.
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Riconosco di non possedere gli strumenti culturali per giudicare l'arte contemporanea, sono convinto tuttavia che gran parte sfrutti lo scandalo a puro scopo di marketing, come una merce qualunque che debba essere consumata.Egidio ha scritto: ↑26/01/2022, 19:47 Ho trovato questo racconto ben assemblato sia nei contenuti sia nella forma. Ben scritto e dosato nell'ironia, più che un giallo a me pare una narrazione a sfondo di denuncia sociale. Riguardo alla situazione della moderna arte figurativa, pur riconoscendo la validità di molte opere che hanno lo scopo di scandalizzare lo spettatore benpensante, ritengo una furberia la trovata delle "merde d'autore". Voto: 4
Grazie della lettura e del commento
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Re: Commento
Con racconti non eccessivamente lunghi è un po' difficile (almeno per me) scandagliare in profondità le motivazioni dei vari personaggi, e dopo la presentazione mi limito a farli parlare soprattutto con le loro azioni. Capisco che ci sia il rischio del ritratto macchiettistico, d'altra parte se riesco a far sorridere sono contento.Domenico Gigante ha scritto: ↑01/02/2022, 9:09 Lettura molto piacevole e scorrevole: e questo è decisamente un pregio. La rappresentazione grottesca di un certo tipo di realtà non solo artistica, ma mediatica e politica ci sta, anche se le posizioni finiscono per ribaltarsi: alla fine a ridere di noi sono loro, perché i veri idioti siamo noi e quelli intelligenti loro che ci riescono a gabbare in continuazione (e non solo perché più potenti, ma perché ci conoscono meglio e sanno come manipolarci). Lo stile lo trovo ancora un po' naïf per via di qualche dialogo un po' artefatto e certe trovate un po' "facili". Se posso darti un consiglio, ci lavorerei ancora: ne può uscire una cosa più ampia e approfondita, se cerchi di analizzare meglio le motivazioni profonde dei vari personaggi e li fai uscire dallo stereotipo. A rileggerti spero presto.
Sono completamente d'accordo sul fatto che Lorsignori ci conoscano molto meglio di quanto ci conosciamo noi stessi: sono venti mosse davanti a noi, per questo ci danno sempre scacco matto.
Grazie del commento approfondito, a rileggerti
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Re: Opere d'arte
Re: Opere d'arte
Come ho scritto nel commento più sopra, in questi racconti i rischi sono esattamente quelli che hai delineato, e non è sempre facile evitarli, a meno di non raggiungere un compromesso. A volte riesce bene, altre volte meno; magari ci penserò su e ne farò un racconto più lungo, vedremo. Intanto, mi hai dato un'idea: il periodo è quello giusto, e vendono certe bombolette che...Mariovaldo ha scritto: ↑06/02/2022, 8:40 il mio commento lo scrivo tra poco, prima devo correre a spalancare le finestre, non so perchè ma in casa si e' diffuso un certo olezzo poco piacevole... Scherzi a parte, il tuo racconto e' piacevole, la scrittura scorrevole e efficace, i personaggi ben delineati. Il tutto potrebbe essere ancor migliore ma dovresti prendere una decisione importante: o svilupparlo ulteriormente, arricchendolo magari di aneddoti e/o altri personaggi, oppure scavando ancora di piu' nei caratteri e nelle motivazioni: all'opposto, potresti snellirlo un poco, tagliando qua' e la' dove ci sono ridondanze o parti non strettamente necessarie. A mio parere, cosi' com'e' si trova sospeso tra il racconto lungo o l'embrione di un romanzo. In ogni caso, complimenti sinceri e il mio apprezzamento.
Grazie del commento
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Re: Commento
A me sembrava già abbastanza grottesco, ma potresti avere ragione, basta accendere la tv: dopo avere toccato il fondo, è da un pezzo che stiamo scavando...Stefano M. ha scritto: ↑08/02/2022, 11:43 Complimenti all’autore, che è riuscito a condensare in un unico racconto il meglio del politically correct (e uncorrect) italiano: artisti iperinflazionati, inciuci, omosessualità… ottima anche la scelta dei nomi, come l’assonanza con il bronzo e la trasmissione “la notizia che sfizia”. Nel complesso la prima parte è molto divertente e simpatica, cala un po’ nel finale con l’introduzione politica, che forse non riannoda quanto seminato prima. Lo stile, semplice ma corretto, è sicuramente pregevole, sebbene mi sarebbe piaciuta qualche piccola iperbole o termine grottesco in più. La narrazione scorre piacevolmente, senza intoppi e sempre con la massima comprensibilità, senza perdersi di ritmo. Avrei forse solo gradito qualche narrazione un po’ più concitata, ad esempio, dell’omicidio. Nel complesso un racconto che ho apprezzato e che dimostra una grande inventiva.
L'omicidio con la scultura fa una citazione del romanzo (poi anche un film) di F&L "La donna della domenica", nel quale la vittima viene uccisa da una caxxata (un grosso pene usato come fermacarte); qui l'artista muore per una (sua) caxxta: scultura diversa, risultato uguale.
Grazie dell'apprezzamento, saluti
La Gara 8 - La vendetta dei cattivi
A cura di Miriam.
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Calendario BraviAutori.it "Writer Factor" 2016 - (in bianco e nero)
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Gara d'inverno 2020-2021 - Una rampa per l'abisso, e gli altri racconti
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Gare letterarie stagionali - annuario n° 1 (2018 - 2019)
Le Gare letterarie stagionali sono concorsi a partecipazione libera, gratuiti, dove chiunque può mettersi alla prova nel forum di BraviAutori.it, divertirsi, conoscersi e, perché no, anche imparare qualcosa. I migliori testi delle Gare vengono pubblicati nei rispettivi ebook gratuiti i quali, a ogni ciclo di stagioni, diventano un'antologia annuale come questa che state per leggere.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Alessandro Mazzi, Angelo Ciola, Aurora Gallo, Ida Dainese, Carlo Celenza, Carol Bi, Daniele Missiroli, Draper, Edoardo Prati, Fabrizio Bonati, Fausto Scatoli, Gabriele Ludovici, L.Grisolia, Laura Traverso, Liliana Tuozzo, Lodovico, Marco Daniele, Namio Intile, N.B. Panigale, Nunzio Campanelli, Pierluigi, Roberto Bonfanti, Seira Katsuto, Selene Barblan, SmilingRedSkeleton, Stefano Giraldi Ceneda, Teseo Tesei, Tiziano Legati, Tiziana Emanuele.
Vedi ANTEPRIMA (950,08 KB scaricato 71 volte).
I sogni di Titano
Il "cubo sognatore" su Titano aveva rivelato una verità sconvolgente sull'Umanità, sulla Galassia e, in definitiva, sull'intero Universo, una verità capace di suscitare interrogativi sufficienti per una vita intera. Come poteva essere bonariamente digerito il concetto che la nostra civiltà, la nostra tecnologia e tutto ciò che riguardava l'Umanità… non esisteva?
"Siamo solo… i sogni di Titano", aveva riportato il comandante Sylvia Harrison dopo il primo contatto col cubo, ma in che modo avrebbe potuto l'orgoglio dell'Uomo accettarlo? Ovviamente, l'insaziabile sete di conoscenza dell'Essere umano anelava delle risposte, e la sua naturale curiosità non poteva che spingerlo alla ricerca dell'origine del cubo e delle ragioni della sua peculiare funzione.
Gli autori GLAUCO De BONA (vincitore del Premio Urania 2013) e MASSIMO BAGLIONE (amministratore di BraviAutori.it) vi presentano una versione alternativa del "Tutto" che vi lascerà senza parole. Di Glauco De Bona e Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (203,77 KB scaricato 86 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
L'Altro
antologia AA.VV. sulle diversità del Genere Umano
Attraverso il concorso "L'Altro - antologia sulle diversità del Genere Umano", gli autori erano stati chiamati a esprimersi sulle contrapposizioni fra identità, in conflitto o meno, estendibili anche a quelle diversità in antitesi fra di loro come il terreste e l'alieno, l'Uomo e l'animale, l'Uomo e la macchina, il normale e il diversamente abile, il cristiano e il musulmano, l'uomo e la donna, il buono e il cattivo, il bianco e il nero eccetera. La redazione cercava testi provocatori (purché nei limiti etici del bando), senza falsi moralismi, variegati, indagatori e introspettivi. Ebbene, eccoli qua! La selezione è stata dura e laboriosa, ma alla fine il risultato è questo ottimo libro.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Furio Bomben.
Contiene opere di: Furio Bomben, Antonio Mattera, Maria Letizia Amato, Massimo Tivoli, Vespina Fortuna, Thomas M. Pitt, Laura Massarotto, Pasquale Aversano, Ida Dainese, Iunio Marcello Clementi, Federico Pavan, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Giorgio Leone, Giovanna Evangelista, Alberto Tivoli, Anna Rita Foschini, Francesco Zanni Bertelli, Gabriele Ludovici, Laura Traverso, Luca Valmont, Massimo Melis, Abraham Tiberius Wayne, Stefania Fiorin.
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