Nucleo Nasf (mission VI): dagli Appennini alle Ande

Bravo Jormun, hai creato una nuova avventura degna delle altre che l'hanno preceduta!

Sesto episodio delle mirabolanti avventure del nucleo NASF, scritte con uno stile agile e divertente che fa capire come a divertirsi per primo sia proprio chi le scrive.
Al primo posto troviamo sempre l’amore per la fantascienza, il vero motore che ispira le gesta dei Nasfer, che sono disposti a tutto, a ogni difficoltà, a ogni pericolo. Proprio a causa di questo amore, i due leader del team NASF partono in segreto per immolarsi lungo piste sofferenti ma verranno supportati, in incognito, dal resto della squadra e dalle nuove reclute che, grazie a quel sentimento che li accomuna, non si fanno pregare a correre in aiuto della missione.
Li ritroviamo perciò dentro a un drammatico viaggio da libro Cuore (uno dei Nasfer si chiama proprio Marco, come il bimbo eroe dell’omonimo racconto) a fronteggiare le avversità, a intervenire con incursioni più o meno segrete, viaggiando a bordo di mezzi decisamente originali, alternando idee geniali e comici risultati.
E ognuno mette del suo, dalla stoccata stile Zorro al talento linguistico, dal fiuto per manipolare le situazioni alle doti di guida, dalle pulizie invasive alla dimenticanza di un certo dispositivo tecnologico.

Sesta stravagante missione dei nostri amati NASFER. A ogni missione, lo stile narrativo subisce un'evoluzione e questa missione è un po' il coronamento di tutto quanto narrato nelle missioni precedenti. Una missione carica di eventi, con cambi altalenanti di PdV, nuovi personaggi e tante scene umoristiche che incollano il lettore al monitor e lo fanno ridere di cuore. Si può apprezzare come ogni personaggio abbia delle caratteristiche proprie che si mantengono coerenti per tutte le 6 missioni. Anche i nuovi personaggi hanno una loro personalità distintiva. Niente è scritto semplicemente fine a se stesso, addirittura la nota finale dell'autore è un'ennesima chicca di umorismo. Questo dimostra che, per quanto un racconto umoristico possa sembrare uno scherzo, per farlo riuscire bene ci vogliono capacità narrative non indifferenti, proprio come in qualsiasi altro genere. Dulcis in fundo, la supercazzola ispanica mi ha letteralmente estasiato. Ennesimo asso nella manica per i nostri eroi. Voglio fare i complimenti all'autore, per l'inventiva e la creatività, oltre che per le capacità narrative, che gli hanno permesso di scrivere queste esilaranti, e perché no, emozionanti, avventure dei NASFER. A questo punto sono solo ansioso di ritrovarmi prima o poi una settima avventura.