Cattivo

L'io come ben sai è derivato biologicamente, si forma, si esprime e viene a porsi direttamente ed evolutivamente nell' uomo tramite la comprensione specifica di emozioni, e quindi sulla possibilità, sulla occasione di espressione o meno delle stesse. Questo in base al contesto ambientale e socioculturale presente o in vigore convenzionalmente al suo sviluppo lungo l'arco della propria vita, pertanto a recepire e apprendere, valutare, prevedere a seconda dello
stato e contesto specifico in cui si trova, a percepire, comprendere ed esprimere queste stesse emozioni individuali. Non c'è pertanto a mio avviso in realtà un biologico "cattivo" o "buono" ma solo "possibilità" ed "occasione" su cui l'io stesso emozionalmente si plasma e quindi si esprime o meno a seconda delle convenzioni socioculturali, e di contesto ambientale presenti singolarmente, quindi solo in base alla individuale "possibilità" ed "occasione" effettiva espressa dal singolo individuo, questo è quello che succede più o meno consciamente per tutti.

Il "cattivo/buono" il "giusto/sbagliato" sono pertanto solo definizioni, percezioni, e quindi in realtà non dei veri e propri impulsi di una reale natura biologica, ma espressi e convenzionati piuttosto, da una natura o modus operandi solo prettamente socioculturale, ambientale, e quindi contestuale a questi stessi fattori poi di espressione effettiva singola ed individuale. Sono dunque semplici, transitorie, mutevoli concezioni in base ai vari e differenti contesti, convenzioni socioculturali. Espresso questo mio punto di vista, il tuo è veramente un ottimo testo.