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Come in un film

(racconto narrativa, breve - per tutti)
Tempo di lettura: meno di 5 minuti
8.308 visite dal 11/03/2008, l'ultima: 3 mesi fa.
7 recensioni o commenti ricevuti
Autore di quest'opera:








Descrizione: da definire...


Come in un film
file: comeinunfilm.doc
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Elenco Tag dell'opera:
#film(26)    #gesù(17)    #chiesa(23)    #cinema(13)



Recensioni: 7 di visitatori, 12 totali.
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recensore:

Recensione o commento # 1, data 00:00:00, 11/03/2008
Annarita... Gesù ha vissuto 33 anni prima di morire... e ha predicato per tutto il tempo la parola di suo Padre... sono quelle le parole che dovremmo ascoltare... è lì che dovremmo seguirlo... per questo è morto. La Chiesa ci pone davanti sempre Cristo alla croce, ma dimentica di ricordare il perchè è morto.
Al di là di questo... il tuo racconto è scritto bene... bellissima l'idea del film muto.



recensore:

risposta dell'autore, data 00:00:00, 11/03/2008
Carissima, non ho capito se mi stai facendo una critica o meno. Non intendevo certo sostituirmi alle parole di Gesù, che ha predicato solo per i tre anni della vita pubblica. Io non credo che la Chiesa dimentichi di ricordare perchè è morto (che strano giro di parole...). Ci ricordiamo ogni giorno perchè è morto... ma non solo perchè siamo in periodo di Quaresima.



recensore:

AldaTV
Recensione o commento # 2, data 00:00:00, 12/03/2008
buona la scorrevolezza...il testo, mi crea disagio, perchè non riesco a comprendere come non si conosca bene la Bibbia, e si realizzi che Cristo era un uomo con le sue pecche, peccati e altro, come tutti noi, e fatico a idealizzarlo come il liberatore...



recensore:

risposta dell'autore, data 00:00:00, 12/03/2008
Carissime,

grazie per le recensioni. Per le risposte ai commenti rimando ai topi del forum, dove c'è lo spazio apposito per commentare se volete. Sennò Massimo si arrabbia!!



recensore:

Recensione o commento # 3, data 00:00:00, 26/03/2008
Ciao Annarita!
Un racconto molto bello e toccante, efficace nell'approccio descrittivo e moderno nel linguaggio.
Complimenti davvero,
Luigi



recensore:

risposta dell'autore, data 00:00:00, 27/03/2008
Grazie!

C'è anche un seguito sai? Anzi vado a postarlo!!



recensore:
avatar di Sphinx
nwSphinx
(socio onorario, collaboratore)
$ donatore 2011

Recensione o commento # 4, data 00:00:00, 28/03/2008
Scritto bene a parte alcuni errorucci, anche se definire il linguaggio che usi "moderno" lo trovo fuori luogo.
Al di là del commento allo scritto, non voglio aggiungere altro, dato che tu sai come la penso in proposito.



recensore:

risposta dell'autore, data 00:00:00, 28/03/2008
Errori di battitura? Può essere... Per il linguaggio moderno chiedi a Luigi... Wink



recensore:

Recensione o commento # 5, data 00:00:00, 02/02/2010
A me questo brano è piaciuto molto, bella anche la fantasia di ritrovarsi dentro al film e di cercare di comunicare con Gesù a tutti i costi, affannosamente, quasi ad approfittare della stupenda e surreale occasione di vivere uno stralcio della propria vita con lui, davanti a lui. In quel tentativo ho colto, in un primo momento, il desiderio personale, dettato probabilmente da amore nei suoi confronti, di mutare le sorti della storia, di salvargli la vita, e in seguito la consapevolezza che tutto ciò non era possibile, il rendersi immediatamente conto che quello era il solo e unico finale, che così doveva andare! Da quel punto in poi il monologo pare trasformarsi in accorata preghiera, in una specie di confessione diretta, con espressioni forti e sentite. Ho creduto di percepirvi da parte dell' autrice non solo fede, ma riflessione, comprensione, riconoscenza,… o almeno così mi ha fatto piacere pensare!



recensore:
avatar di Stefano di Stasio
nwStefano di Stasio
$ donatore 2010

Recensione o commento # 6, data 00:00:00, 11/05/2011
In medias res attraversando lo schermo del proiettore. L’incontro con una vecchia pellicola in bianco nero è il mezzo per introdurre una sequenza da videogioco nella quale il narratore vede, osserva e infine entra nella scena. Si avvicina al personaggio principale fra la folla, si rivolge a lui cercando di dissuaderlo dai suoi propositi di sacrificio. Non ottiene una risposta, ma solo uno sguardo. Che basta a innescare una serie di riflessioni sulla dignità umana, sul ruolo dell’amore, sul perché è necessario immolarsi versando sangue. Una storia di decisione, quella del personaggio principale, principalmente etica, intrecciata a una storia di scoperta dell’io narratore.
Una insolita struttura narrativa, che scorre su una pellicola dei tempi andati, ben articolata in due fasi temporali, per raccontare, con piacevole freschezza, momenti di via crucis già visti in mille modi nella iconografia ecclesiastica. Brava autrice.
Un piccolo commento. Nel penultimo periodo forse è meglio staccare col punto: “…Se ti osannavano in tanti alle porte di Gerusalemme, in pochi siamo sotto la croce a capire … perchè sei entrato per quelle porte. Aspettiamo di poter essere noi per una volta ad abbracciare te, quando ti staccheranno da l셔 al posto di “ … perchè sei entrato per quelle porte e aspettiamo di poter essere noi …”



recensore:

risposta dell'autore, data 00:00:00, 11/05/2011
Grazie, l'idea era proprio quello di rendere inedita una scena già vista.



recensore:

Arcangelo Galante
Recensione o commento # 7, data 00:00:00, 04/09/2017
Una narrazione intensa e ben costruita. Sembra il prologo di una saga, che definirei quasi storica, malgrado la modernità di come è stata impostata, dall'autrice. La scena, da rendersi inedita allo spettatore, malgrado fosse già stata vista, rende interessante il testo. Bello il messaggio contenuto in alcuni passaggi, che definirei emblematici e atti a suscitare riflessioni, sulla modalità di comunicazione con il protagonista della storia, malgrado per i fedeli, ossia i credenti, potrebbe apparire come una sorta di ciò che continua a succedere, è successo e sempre succederà, in questo stravagante, ma meraviglioso mondo, percependosi con un muto linguaggio. Questa, perlomeno, è la mia chiave di lettura. Un cordiale saluto, gentile Annarita.





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