Giuditta
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Giuditta
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L'epigramma è tratto dal titolo di una delle canzoni più famose e strazianti dei Joy Division.
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Ascoltateli, e poi uscite a prendere una boccata d’aria, come farò io, adesso. Il mondo vi sembrerà un posto migliore.
- Laura Traverso
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Re: Giuditta
Sulla scena underground riminese anni '80 ho una quindicina di racconti e mi piacerebbe farne una raccolta. Sulla pagina facebook dello Slego e sul mio profilo (su f. B. Sono Paolo Nessuno) sono riportati tutti anche quelli che non ho mai messo in gara.
Sono quasi sessantenne e se voglio parlare di ventenni non posso non rivolgermi agli anni '80. Se ambientarsi le mie storie adesso passerei subito da boomer ignorante.
Il turpiloquio è inevitabile; non usarlo sarebbe falso e tristemente politicamente corretto.
Quindi sui dialoghi sono abbastanza convinto che un
personaggio non avrebbe mai detto: " È un uomo di colore antipatico" ma avrebbe detto: "È un negro del cazzo".
Sulla voce narrante (Quindi non in terza persona distaccata e onnipotente che deve possedere la lingua e la grammatica perfette) parla in prima persona ed è fortemente coinvolta nella storia ed è sodale con gli altri personaggi che non frequentano il liceo classico e la buona società.
In alcune gare ho messo racconti molto più edulcorati.
Ciao.
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Commento: Giuditta
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la scrittura è buona e il ritmo abbastanza scorrevole, si legge con piacere.
è vero che ci sono espressioni al limite, ma quello era il linguaggio dell'ambiente in cui si svolge la storia, difficilmente esprimersi in maniera diversa. oltretutto non ci sono volgarità, quindi va bene così.
l'unica cosa che mi lascia perplesso è la figura che ci fa il protagonista, non me lo aspettavo.
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Re: Giuditta
Grazie.
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"beat generation" anche se collocato in epoca diversa. Non è il mio genere ma riconosco in buona scrittura e anche il flusso dei pensieri lo trovo ben contestualizzato. Bravo! Voto 4
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Commento : Giuditta
Segnalo i refusi così come sono affiorati dalla lettura (3 volte)
Anche le considerazioni seguono la stessa non regola. D'altronde il testo a questo mi porta. Per la punteggiatura ognuno ha il suo stile e non vorrei peggiorare la situazione con le mie idee personali. Curare meglio il testo sarebbe auspicabile, prima di inviarlo, ma forse non serve, in fondo così è più autentico.
Per quanto riguarda me la colpa – metterei una virgola dopo me
avevo dato io quando quando ancora
Era un libro su Klimt --- trucco pesante alla Sioux -- maglietta dei Joy Division -- in giro allo Slego o all' Isola Che Non C'È --- questi riferimenti sono sicuramente azzeccati, ma non tutti sanno cosa sono e, in questo caso, dicono poco.
Per usare il tuo linguaggio, la parentesi sulla fantascienza, scusa, non ho capito a che ca… serve.
Sempre per usare il tuo linguaggio, è proprio un racconto del cazzo (15 volte), ma anche del che (82 volte)
In conclusione: racconto per riminesi autentici, non per i fighetti che vanno in discoteca al Paradiso e frequentano pub alla moda.
Giuduitta
con quei occhi e
a invece di andate
che le sono bastare due
che lei è una donna sofisticata --- forse meglio che lei era una donna sofisticata
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Re: Giuditta
Non dispero di riuscire un giorno a distillare il mio scrivere in un modello più formale.
Ma questo racconto aveva bisogno di questo linguaggio, dei 15 "cazzo" e degli 82 "che" (o almeno una cinquantina).
Le critiche sono sempre bene accette che poi ci penso e imparo a fare meglio.
- Alberto Marcolli
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Re: Giuditta
Bravo e buona scrittura sempre.Macrelli Piero ha scritto: ↑18/01/2022, 16:08 Non possiedo né l'esperienza né le capacità di una scrittura formale e controllata. Il flusso di coscienza è al momento l'unico modo che ho per produrre dei testi che raccontino qualche cosa.
Non dispero di riuscire un giorno a distillare il mio scrivere in un modello più formale.
Ma questo racconto aveva bisogno di questo linguaggio, dei 15 "cazzo" e degli 82 "che" (o almeno una cinquantina).
Le critiche sono sempre bene accette che poi ci penso e imparo a fare meglio.
Dopo tanti anni, ho sentito l'esigenza di partecipare ancora a queste gare e di commenti giusti quanto severi ne ricevo in abbondanza anch'io. Conta poco se uso il che con parsimonia e di cazzi poi non ce ne sono.
- Domenico Gigante
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Racconto che rende bene l'atmosfera dell'epoca, anche come linguaggio, inoltre è ben descritto il trauma che il protagonista subisce nelle grinfie della perfida "femme fatale".
Al volo ti segnalo un "quando" ripetuto due volte, un "ha" senza acca e una volta "Giuditta" scritto "Giuduitta", quando parli di Klimt penso che sarebbe meglio "sui suoi quadri", piuttosto che "su i suoi".
Mi è piaciuto.
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Re: Giuditta
Però difendo la scelta di una voce narrante fortemente coinvolta nella narrazione, l'ossessiva ripetizione del termine "che". Mi sembra una scelta stilistica difendibile. Altro discorso se fosse scritto in terza persona. Come dico sempre revisionero' il testo...
- Marino Maiorino
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Inciampi sull'ortografia come un correttore automatico, ma questo è il minimo.
Non è necessario ripetere "membro" fino allo sfinimento: abbiamo capito il tipo di protagonista nei primi paragrafi, quindi è pura vanità esporlo per tutto il racconto. Il dubbio è che Giuditta, se questo è il tipo di argomenti sciorinati durante la breve relazione, si sia presto stufata di tanto narcisismo.
La storia è pure "interessante", non per la sua novità, ma per la capacità di illustrarla, di aprire una finestra in questo mondo interiore, ma desolante: unico obiettivo la figa e non cogliere l'opportunità di crescere, culturalmente e come persona, perdendo l'occasione di fare (con la band, ad esempio). Il protagonista si ritrova a criticare gente che con vent'anni più di lui sta come lui sfogando il proprio vissuto in un corso di scrittura creativa.
Non sono gli avverbi: è la capacità di mettersi nei panni di chi legge.
Racconti alla Luce della Luna
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Mi diverte notare che il commento precedente sostituisce cazzo con membro, ma quando si trova a parlare di figa la chiama figa e non vulva.
Con simpatia.
- Marino Maiorino
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Re: Giuditta
No, davvero, del primo hai fatto fare indigestione. Poi, se credi che aiuti a farmi capire meglio, ti aggiungo pure io un bel "cazzo!" esclamativo.
Sempre con simpatia!
Racconti alla Luce della Luna
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Cuori di fiele
antologia di opere ispirate all'ineluttabile tormento
A cura di Roberto Virdo'.
Contiene opere di: Marcello Rizza, Ida Daneri, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Mario Flammia, Francesca La Froscia, Ibbor OB, Alessandro Mazzi, Marco Fusi, Peter Hubscher, Marco Pugacioff, Giacomo Baù, Essea, Francesco Pino, Franco Giori, Umberto Pasqui, Giacomo Maccari, Annamaria Ricco, Monica Galli, Nicolandrea Riccio, Andrea Teodorani, Andr60.
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La Paura fa 90
90 racconti da 666 parole
Questo libro è una raccolta dei migliori testi che hanno partecipato alla selezione per l'antologia La Paura fa 90. Ci sono 90 racconti da non più di 666 parole. A chiudere l'antologia c'è un bellissimo racconto del maestro dell'horror Danilo Arona. Leggete questa antologia con cautela e a piccole dosi, perché altrimenti correte il rischio di avere terribili incubi!
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Maria Arca, Pia Barletta, Ariase Barretta, Cristiana Bartolini, Eva Bassa, Maria Cristina Biasoli, Patrizia Birtolo, Andrea Borla, Michele Campagna, Massimiliano Campo, Claudio Candia, Carmine Cantile, Riccardo Carli Ballola, Matteo Carriero, Polissena Cerolini, Tommaso Chimenti, Leonardo Colombi, Alessandro M. Colombo, Lorenzo Coltellacci, Lorenzo Crescentini, Igor De Amicis, Diego Di Dio, Angela Di Salvo, Stefano di Stasio, Bruno Elpis, Valeria Esposito, Dante Esti, Greta Fantini, Emilio Floretto Sergi, Caterina Franciosi, Mario Frigerio, Riccardo Fumagalli, Franco Fusè, Matteo Gambaro, Roberto Gatto, Gianluca Gendusa, Giorgia Rebecca Gironi, Vincenza Giubilei, Emiliano Gotelli, Fabio Granella, Mauro Gualtieri, Roberto Guarnieri, Giuseppe Guerrini, Joshi Spawnbrød, Margherita Lamatrice, Igor Lampis, Tania Maffei, Giuseppe Mallozzi, Stefano Mallus, Matteo Mancini, Claudia Mancosu, Azzurra Mangani, Andrea Marà, Manuela Mariani, Lorenzo Marone, Marco Marulli, Miriam Mastrovito, Elisa Matteini, Raffaella Munno, Alessandro Napolitano, Roberto Napolitano, Giuseppe Novellino, Sergio Oricci, Amigdala Pala, Alex Panigada, Federico Pergolini, Maria Lidia Petrulli, Daniele Picciuti, Sonia Piras, Gian Filippo Pizzo, Lorenzo Pompeo, Massimiliano Prandini, Marco Ricciardi, Tiziana Ritacco, Angelo Rosselli, Filippo Santaniello, Gianluca Santini, Emma Saponaro, Francesco Scardone, Giacomo Scotti, Ser Stefano, Antonella Spennacchio, Ilaria Spes, Antonietta Terzano, Angela Maria Tiberi, Anna Toro, Alberto Tristano, Giuseppe Troccoli, Cosimo Vitiello, Alain Voudì, Danilo Arona.
I sogni di Titano
Il "cubo sognatore" su Titano aveva rivelato una verità sconvolgente sull'Umanità, sulla Galassia e, in definitiva, sull'intero Universo, una verità capace di suscitare interrogativi sufficienti per una vita intera. Come poteva essere bonariamente digerito il concetto che la nostra civiltà, la nostra tecnologia e tutto ciò che riguardava l'Umanità… non esisteva?
"Siamo solo… i sogni di Titano", aveva riportato il comandante Sylvia Harrison dopo il primo contatto col cubo, ma in che modo avrebbe potuto l'orgoglio dell'Uomo accettarlo? Ovviamente, l'insaziabile sete di conoscenza dell'Essere umano anelava delle risposte, e la sua naturale curiosità non poteva che spingerlo alla ricerca dell'origine del cubo e delle ragioni della sua peculiare funzione.
Gli autori GLAUCO De BONA (vincitore del Premio Urania 2013) e MASSIMO BAGLIONE (amministratore di BraviAutori.it) vi presentano una versione alternativa del "Tutto" che vi lascerà senza parole. Di Glauco De Bona e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Calendario BraviAutori.it "Writer Factor" 2013 - (in bianco e nero)
A cura di Tullio Aragona.
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Gara d'inverno 2019-2020 - La luce dell'Est, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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Gara d'estate 2023 - La passe - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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